Necessarie per lo spostamento e l’elevazione di grandi carichi, le gru da cantiere sono dei macchinari fondamentali per l’edilizia. In ogni cantiere in cui si opera in quota o dovendo movimentare elementi costruttivi altrimenti inamovibili, si possono trovare i tre tipi di gru più utilizzate: la gru a torre, le gru a torre automontante e le gru telescopiche.
La gru a torre è l’evoluzione moderna della classica gru a bilanciere. Fissate a terra, di norma mediante una lastra di cemento o talvolta mediante appoggio o aggancio ad altre strutture, le gru a torre si contraddistinguono per la combinazione di elevazione e capacità di sollevamento.
La base viene fissata all’albero della torre: quest’ultimo determina l’altezza massima operativa e consente la rotazione della gru grazie al suo fissaggio all’unità di rotazione.
L’unità di rotazione è formata da tre componenti principali: il braccio di lavoro o braccio lungo orizzontale, il controbraccio più corto e la cabina dell’operatore. Il braccio lungo orizzontale è la parte della gru che compie effettivamente gli spostamenti del materiale, mentre il controbraccio bilancia il movimento della gru grazie al contrappeso di norma costituito da blocchi di cemento.
La cabina di comando da cui l’operatore guida la gru è situata in posizioni diverse a seconda del modello di gru e delle necessità e della struttura del cantiere. Può trovarsi nella parte superiore della torre posizionata sulla piattaforma girevole, o può essere montata sul braccio o in posizione inferiore sulla torre.
Indipendentemente dal modello le gru a torre presentano i seguenti componenti fondamentali:
Le gru a torre automontanti sono la versione “mobile” e compatta delle gru a torre. Composte di norma da una singola unità agevolmente spostabile su sede stradale, si tratta di gru a rotazione inferiore, con una configurazione a braccio chiuso durante le fasi di spostamento. Una volta situate sul cantiere mediante l’utilizzo di pistoni idraulici il braccio si estende constentendo quindi l’utilizzo.
Grazie alla loro maneggevolezza e semplicità rispetto alle gru a torre tradizionali, risultano di più semplice impiego per le costruzioni in cui non si raggiungono altezze ragguardevoli. I contrappesi e la zavorra sono situati in un blocco unico alla base del braccio, e di norma non prevedono l’esistenza di una cabina di comando sofisticata come quella delle gru a torre fisse.
La gru telescopica, nota anche come autogru, viene denominata in tal modo per la caratteristica principale del braccio, costituito da tubi montati in serie uno all’interno dell’altro.
I tubi passano dalla configurazione compatta a quella operativa grazie a un meccanismo motorizzato, che è in grado di ritrarre o estendere la posizione dei tubi per poter raggiungere la lunghezza desiderata. La relativa compattezza del braccio rende questo tipo di gru ottimali per utilizzi mobili o di breve periodo oltre che per l’edificazione di strutture fisse.
Le gru telescopiche sono montate su camion, altra caratteristica che rende il loro impiego e spostamento particolarmente rapido e funzionale.
L’etica di GBM è di essere a fianco dei propri clienti in ogni fase del proprio lavoro, ed esplicita tale obiettivo fornendo consulenza e consigli sul tipo di gru migliore in base alle necessità di impiego. Inoltre a fianco delle gru nuove GBM commercializza anche gru usate, ovviamente garantendone l’uniformità alle norme tecniche di impiego e di utilizzo.
Tra i vari servizi disponibili su richiesta è possibile effettuare montaggio e assistenza in loco.
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